Ed ora veniamo alle note (più) dolenti: in Europa il consumo diretto di insetti costituisce ancora un vero e proprio tabù per la gran parte della popolazione, anche se l’attenzione e la curiosità verso questo novel food sta crescendo. Sarà presto (o tardi) moda? Ci vorranno ancora anni per scoprirlo, soprattutto tenendo ben presente che l’accettazione di questo nuovo tipo di alimento è decisamente bassa. Le cause ce le spiega la professoressa Costanza Jucker, del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente presso l’Università degli Studi di Milano: “Possiamo dire che si tratta di una non-familiarità, di una neofobia alimentare e certamente di disgusto. Tuttavia, non è la prima volta che un nuovo alimento viene inserito nella nostra dieta: raggiungere l’accettazione da parte dei consumatori rimane la sfida più grande per l’industria degli insetti”.
Dal punto di vista dell’immagine quale sarebbe il plus per far entrare davvero gli insetti nell’alimentazione quotidiana di una famiglia italiana?
Tra le motivazioni che potrebbero spingere il consumatore verso il consumo di insetti si ricorda ad esempio la scelta da parte di un numero sempre maggiore di persone di adottare diete più sane, naturali e più rispettose dell’ambiente, con la ricerca di fonti proteiche più sostenibili. “In tale contesto – continua Jucker – stanno emergendo nuove possibilità per gli insetti di diventare un’alternativa alimentare di successo e praticabile. Diversi studi hanno anche mostrato come l’importanza che il consumatore attribuisce all’impatto ambientale per la produzione di alimenti possa contribuire positivamente sulla maggior propensione al consumo di insetti”.
Un altro fattore da considerare, che influisce in particolare su disgusto e neofobia, è certamente la forma con cui viene presentato l’insetto, se intero o trasformato, per esempio come una polvere oppure un estratto proteico: “Solo l’individuazione di una corretta scelta di prodotti a base di insetti – conclude Jucker – prevalentemente utilizzati come ingredienti all’interno di altri prodotti alimentari come ad esempio barrette energetiche, biscotti, pasta, e di una strategia di comunicazione che tenga conto delle motivazioni che hanno portato a considerare gli insetti una fonte proteica alternativa a quelle tradizionalmente consumate, possono aumentare la probabilità che i consumatori introducano gli insetti nella loro dieta”.
Accanto alla ricerca scopriamo quindi che comunicazione e marketing rivestono (anche in questo caso) una posizione importante, determinante: d’altronde si sa che la pubblicità è l’anima del commercio, anche di quello degli insetti.